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"Micromondi" e "Gaia Hypothesis"


La nuova serie di ceramiche che sto producendo si ispira alla natura (come sempre) ma questa volta porta con se un messaggio un pochino più complesso. Cercando un filo conduttore che mi permettesse di raccontare il messaggio ho avuto il giusto suggerimento.

“Nomen omen” nel nome il destino, il nome è un presagio, gli antichi romani ci credevano e questa volta, in parte ci azzecca. Il suggerimento giusto è arrivato da @callmegaia_ .

Nel 1970 lo scienziato inglese James E. Lovelock formulò la sua teoria chiamata “Gaia hypothesis”. Lasciando da parte le critiche mosse contro, la teoria si basa sull’assunto che gli oceani, i mari, l'atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta terra si mantengano in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento e all'azione degli organismi viventi, vegetali e animali. Questa omeostasi è l'effetto dei processi di feedback attivo svolto in maniera autonoma e inconsapevole dal biota. Inoltre tutte queste variabili non mantengono un equilibrio costante nel tempo ma si evolvono in sincronia con il biota. Quindi i fenomeni evoluzionistici non riguardano solo gli organismi o l'ambiente naturale, ma l'intera Gaia.

Non è meraviglioso sapere che ogni organismo sulla Terra fa parte di un sistema più grande che si regola anche in base ad esso? Ogni micromondo fa parte di qualcosa di più grande e perfetto. Organismi viventi che crescono e si riproducono sfruttando ogni possibilità che l'ambiente concede. Organismi soggetti alle leggi della selezione darwiniana. Organismi che modificano costantemente il loro ambiente chimico-fisico, cosa che avviene costantemente come semplice effetto di tutti quei processi fondamentali per la vita, come la respirazione, la fotosintesi ecc. 🌱🌱🌱🌱🌱🌱🌱🌱🌱🌱 #gaia #pianetavivente #scienza #natura #microbiota #ceramica


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