Il casatiello napoletano di Nonna Ro'.
Aggiornamento: 18 giu 2020
Le ricette tradizionali mi hanno sempre affascinato e incuriosito. Le vedo come delle capsule del tempo che contengono una storia iniziata in un qualche punto del passato per poi arricchirsi passando di mano in mano, da madre in figlia, da famiglia a famiglia, viaggiando nel tempo e nello spazio.

Proprio come la ricetta di oggi, hanno attraversato periodi storici, epoche, mode e vicissitudini famigliari, sono state arricchite di ingredienti nei tempi buoni e adattate a quello che c'era a disposizione nei tempi di magra, tutto con un obiettivo ben preciso: soddisfare il palato di tutta una famiglia per poter festeggiare attorno ad una tavola.
Le ricette sono delle storie che si raccontano mentre si mangia tutti insieme quel cibo preparato compiendo gesti antichi, pensato per risolvere un problema; mani che si sovrappongono a mani in gesti che si ripetono attraversando tempo e spazio.
Una visione fantascientifica.
In questo articolo vi racconto proprio di una di queste ricette, perché anche la strada che ha percorso per arrivare fino da me è una storia nella storia e ha la dolcezza di una nonna, Rosi detta "Nonna Ro'", che ha cucinato per la sua famiglia e, questa volta, anche per me.
Rosi è la mamma Silvia, la nostra panettiera di fiducia di "A Proposito di Pane" e autrice di quei pani meravigliosi dei quali ci ha rivelato le ricette, un grande dono in questi tempi di quarantena. Le ricette dei pani li trovate tutti qui: "Pane & Ceramica"
In questo periodo così incerto (siamo in quarantena per il Covid19) pensare alla tradizione mi ha dato un senso di sollievo.
Se le nostre nonne o bisnonne che hanno attraversato periodi come le guerre, sono riuscite a farci arrivare queste ricette meravigliose: allora c'è speranza.
Ci preoccupiamo e ci lamentiamo di non trovare lo lievito o la farina che usiamo abitualmente mentre loro sfornavano torte e biscotti sotto le bombe.
Il nostro nemico è terribile, forse come una guerra, il periodo è difficile, molto. Ma dobbiamo avere speranza.
Torniamo alla storia di Rosi che impara dalla sua mamma a cucinare questo piatto: "Il Casatiello Napoletano di Pasqua"... ma come mai Rosi, che è calabrese, cucina un piatto tradizionale napoletano? le tradizioni si sono mescolate?

Facciamo un balzo indietro sulla linea temporale: sono gli anni '60 e a Torino arrivano tante famiglie richiamate dal lavoro offerto dalla Fiat. E' un esodo, ci sono napoletani, calabresi, pugliesi, siciliani e tante famiglie che stringono amicizie con altre famiglie lontane dalla loro terra.
Ci si invita a pranzo nelle feste comandate dove si cucinano i piatti tipici che ricordano i bei tempi, sono ricette semplici, della tradizione contadina, inventati da chi con poco, le uova della gallina o il formaggio fatto con il latte della propria mucca o la farina riavuta dal mulino, riusciva a fare molto, sicuramente a far festa.
E voilà, parte lo scambio di ricette, perché la convivialità e il gusto di stare a tavola sono caratteristiche che uniscono tutta l'Italia senza nessuna distinzione sul "da dove vieni".
Così la mamma di Rosi che aveva un'apertura mentale straordinaria, elargiva le sue ricette e attingeva a sua volta dagli altri connazionali che si ritrovavano lontani, anche loro, dai loro paesi.
Che storia fantastica!
Sì, ma arriviamo alla ricetta?
Eh, la ricetta... Quando ho chiesto a Rosi di mettere giù la ricetta, l'ho messa un po' in crisi perché tutte le ricette tradizionali sono fatte da ingredienti molto personali: manciate e pizzichi, un po' di questo, lievitazione a occhio, consistenza a scricchiolio, cose del genere...
Però poi siamo arrivate a una formula replicabile da tutti. Procediamo!
Il Casatiello napoletano di Nonna Ro'
Ingredienti per l'impasto:
220 g di acqua temperatura ambiente
1 cucchiaino di zucchero
20 g di lievito di birra
400 g di farina di forza o tipo 0 ( qui è dove spiego la forza della farina)
30 g di olio evo
1 cucchiaino di sale