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Pane e ceramica

Aggiornamento: 18 giu 2020


Una collaborazione è uno scambio di energia. Per me è uno scambio di energia creativa e in questa collaborazione ne ho ricevuta tantissima. Ho trovato in Silvia Allasia, il cuore di "A Proposito di Pane" tutta la passione e la dedizione al suo lavoro che io provo per il mio. Così per questo post lei mette il pane e io la ceramica. Nasce così questa nuova rubrica del mercoledì:

"Pane e ceramica".

Amo il pane, e chi non lo ama?

La farina è un ingrediente dal fascino antico, è all'origine dell'alimentazione e della stessa società, un elemento che ci racconta come l'uomo è diventato un coltivatore stanziale.

La produzione della farina è ancora più antica dell'invenzione della ruota che, peraltro, renderà più semplice la produzione di farina, ma questa è un'altra storia.

La storia che voglio raccontare qui ora, invece parla di passione e amore per i prodotti di qualità, quelli che hanno un'origine ben precisa, prodotti che hanno una storia e che rappresentano un sapere artigiano e contadino. E' la storia di Silvia del negozio "A Proposito di pane" a Trana, in provincia di Torino. Lei poteva fare come fanno in molti, avere una rivendita di pane e provare a vendere insieme al pane qualche affettato o qualche prodotto da forno normale, magari anche buono, ma come tanti in tante altre panetterie. Invece lei ha fatto molto di più, ha capito che la vera ricchezza si trova nella qualità del prodotto e ha fatto ricerca. Il suo negozio è uno scrigno di prodotti selezionati con cura, legati al territorio e alle tradizioni, ma racchiude anche la storia di una donna che ama fare con le sue mani i prodotti per i suoi clienti, selezionando le materie prime migliori e mettendoci tutto il suo amore e la sua passione.

Lei conosce bene la materia prima che usa per produrre i suoi prodotti da forno e ci spiega brevemente uno dei prodotti più antichi, più complessi e più affascinanti necessari per la nostra alimentazione: la farina.

La farina è la trasformazione di semi, che mangiati così come sono risulterebbero addirittura indigesti, in una fine polvere che ha avuto un ruolo essenziale per lo sviluppo dell'alimentazione e della società umana. Un ingrediente antico e potentissimo.

Sarebbe un vero peccato limitare la propria conoscenza e uso alle sole farine di frumento perché le alternative sono moltissime!

La farina si può ricavare dal grano, ovvio, ma anche dalla segale, dal grano saraceno, dal mais, da legumi come fave, piselli, ceci, fagioli, lupini, cicerchie, o dai semi di zucca, e da tanti altri semi.

Uno dei prodotti della farina è il pane, l'elemento per eccellenza che unisce tutto il mondo. Esistono infinite varietà di pane, ognuna legata alle tradizioni e alle materie prime del luogo di origine. Che meraviglia!

Il pane è una semplicissima magia, un miracolo di armonia che nasce da una formula elementare fatta di farina, acqua e lievito. Una formula così semplice ci dice che la bontà di un pane deriva principalmente dall'uso sapiente di questi ingredienti, sia per quanto riguarda la loro selezione che il loro trattamento.

I forti e i deboli.

Nella panificazione si distinguono i "forti " e i "deboli" in base alla quantità e al tipo di proteine che contengono:.una farina "forte" ha una maggiore capacità di assorbire acqua perché contiene una superiore quantità di proteine che, a contatto con l'acqua, sviluppano il glutine, con il risultato di lievitare di più.

Una farina di media forza contiene una percentuale di proteine compresa fra il 10 e il 12%. Sopra il 12% si avrà una farina detta "forte", adatta per le lunghe lievitazioni, mentre una farina con basso tenore proteico è preferibile per impasti più rapidi e, una volta cotti, più friabili.

Sulle confezioni delle farine professionali la forza viene indicata con la lettera W: le farine deboli hanno una W tra 90 e 160, le medie una W compresa tra 160 e 250. Esistono anche farine speciali e molto forti con una W superiore a 350 dette Manitoba perché originariamente ottenute da grani coltivati in quella regione del Canada.

Per i lieviti bisogna fare una distinzione fondamentale tra lievito di birra e lievito madre. Il primo , semplice da reperire e utilizzare, si trova confezionato sia fresco sia disidratato, un ingrediente affidabile e costante nei risultati. Consente una lievitazione veloce ma per questo non permette una fermentazione completa rendendo quindi meno digeribile il pane prodotto e non esalta in modo completo i profumi delle farine.

Il lievito madre o pasta madre è invece il risultato di una lunga procedura: si tratta di un impasto di acqua e farina che fermenta grazie ai lieviti naturali e ai batteri. Impastato poi con altra acqua e altra farina innesca un processo di lievitazione più complesso e più lungo che potrà conferire una maggiore complessità gustativa al pane. Comporta però una maggiore cura, infatti il lievito madre va conservato con attenzioni quotidiane e offre un minor controllo nella lievitazione degli impasti.

 

Silvia ha preparato per noi alcuni pani speciali selezionando farine particolari provenienti da mulini che conoscono bene la qualità del prodotto.

Nell'ordine qui di seguito troverai:

 

1 . Pane di farro integrale e amaranto con cereali misti.

La farina di farro integrale e di Amaranto utilizzata nella ricetta è del Molino Merano di Bolzano.

Innanzitutto l'Amaranto (Amaranthus Caudatus) è un seme che proviene dall'America centrale è ricco di proteine (15% circa), di fosforo, di magnesio e di ferro. Di natura è senza glutine. Ha un elevato contenuto di fibre, con effetti positivi sulla digestione quindi è ideale per i neonati e gli anziani.

L'Amaranto per gli Aztechi era il "Grano degli Dei" mentre per i Romani teneva lontane le sventure.

La ricetta di Silvia comincia così:

<< Prendi la tua passione e la tua voglia di preparare cose buone e poi disponi la farina di farro integrale e di amaranto, un po' di cereali, una presa di sale sulla spianatoia. Incorpora l'acqua dove avrai disciolto lo lievito di birra e un filo di olio d'oliva. Impasta tutto amorevolmente finché tutto si lega come in un abbraccio. Quando hai ottenuto una bella "palla" sbattila con forza un paio di volte sulla spianatoia dopodiché lascia riposare il tutto su una base di coccio grande abbastanza da lasciar spazio alla lievitazione. Lascia passare circa un'ora.

In un'ora si possono fare cose bellissime: una passeggiata, leggersi qualche capitolo di un buon libro, prepararsi una tisana e lasciar scorrere il tempo, sarebbe bello, mentre prepariamo il cibo, dedicare anche un po' di tempo a noi,... quando si può.

A questo punto metti la porzione necessaria nella forma a cassetta e lascia ancora lievitare per un'ora e mezza ( qui un bel film ci sta.. ) poi ricordati di accendere il forno (statico) finché il pane assume un bell'aspetto bombato.

Inforna per circa 45 minuti a 180/200°C in forno statico. >>

Fare il pane (o comprarlo da chi lo sa fare bene) è un gesto d'amore potentissimo, il cibo entra nel corpo, diventa carne, ossa, energia vitale. Preparare il cibo buono è un gesto d'amore, come lo è anche lo scegliere le materie prime di qualità.

Renderlo bello e appetibile agli occhi è un gesto creativo anch'esso molto importante che fa bene al proprio cuore a e anche a quello a cui lo offriamo. Condividere il cibo a tavola con i nostri ospiti racchiude in se' il senso stesso della vita. Selezionare le materie prime migliori, preparare le pietanze con cura, servirle su una tavola semplice ma ben curata: è questo che accomuna la mia idea di convivialità e di lavoro con quella di Silvia.

 

2. Pane cassetta alla zucca

Ingredienti:

Farina di semola rimacinata di grano duro

Zucca disidratata ridotta in farina

Acqua

Lievito di birra o lievito madre a seconda della disponibilità

Oppure una presa di sale

Semi di zucca tostati in forno (Sono buonissimi danno sapore gusto sono saporiti )

Un cucchiaio di Olio d'oliva

La Farina di semola rimacinata di grano duro è prodotta dal Semolificio LoIudice di Altamura

E' dalle materie prime di qualità, scelte con cura perchè i requisiti rispettano principi, etici, biologici e sostenibili che si ottengono prodotti di qualità.

Il procedimento di preparazione è uguale a quello di preparazione del pane precedente.

E proprio come sopra sono necessari due ingredienti non acquistabili:

❤ passione

❤ amore per ciò che si fa

❤ e anche pensando a chi lo riceve ...

Quando doniamo un prodotto con queste caratteristiche sappiamo che chi lo riceverà apprezzerà molto la nostra scelta..

In pratica mescoli la Farina di semola, la farina di zucca e i semi di zucca e procedi come nella preparazione del pane precedente che trovi nella ricetta qui sopra.

Il pane quando è cotto ha un aspetto molto invitante e al taglio presenta un bel colore giallo, alveoli piuttosto ampi e il verde dei semi di zucca. Fantastico anche alla vista!

Per presentarlo ho utilizzato un piatto della serie "Blue", il posto tavola dinamico che ti permette di apparecchiare con fantasia e colore.

 

3. Pane cassetta di grano Khorasan Kamut e Curcuma

Ieri io e Silvia eravamo sincronizzate a distanza: mentre mi mandava il messaggio Whatsapp con le immagini del pane appena sfornato, io stavo aprendo il forno dove avevo cotto dei vassoietti della misura giusta per i suoi pani, naturalmente senza esserci messe d'accordo prima.

Se non è affinità questa?

Il tempo di recuperare il pane nel suo negozio, scattare un po' di fotografie, e scrivere un po' di testo ed eccoci qua con questo nuovo pane meraviglioso.

Meraviglioso è il colore giallo intenso dato dalla Curcuma, il contrasto con i puntini neri dei semi di papavero.

Meraviglioso è il profumo buono del pane appena sfornato che ti invita a tagliare le fette fragranti.

Meraviglioso è il sapore particolare di questa farina antica mescolato con la dolcezza asprigna della Curcuma. E poi mentre lo assapori non riesci a trattenerti dallo schiacciare tra i denti i piccoli semi di papavero che appena si spaccano rilasciano ancora sapore, aggiunto al sapore.

Non ti è venuta voglia di una fetta di pane alla Curcuma? Io l'ho appena mangiata ora, mentre scrivo, per fare un bel lavoro e descrivere bene le sensazioni che provo.

Spero di esserci riuscita :)

Ma Silvia ci lascia come sempre le sue indicazioni pratiche per realizzare da noi questo pane cassetta.

Ingredienti

- 3/4 Farina biologica di grano Khorosan Kamut del Molino Merano con aggiunta di Curcuma fino ad ottenere un bel colore giallo, come quello dell'immagine.

- 1/4 Farina integrale di farro (quello del primo pane del post)

- lievito madre o lievito di birra

- acqua

- olio di oliva

- sale

- semi di papavero.

La realizzazione pratica è sempre circa la stessa. I semi di papavero possono essere messi anche nell'impasto o solo per decorare la superficie.

Come in tutte le preparazioni l'importante è il tempo dato alla levitazione. Bisogna dare il giusto tempo allo lievito di lavorare per realizzare quei bei alveoli necessari a conferire leggerezza al pane.

Ho utilizzato un vassoio in gres bianco con impressione di pizzo realizzato su misura per questo tipo di pane.

 

Oggi Silvia ci propone una focaccia fragrante e digeribile

4. Focaccia di farina integrale biologica di Farro

Sono giorno complicati (siamo a marzo 2020 in piena emergenza CoronaVirus), ci mancano i nostri ritmi e le nostre routine abituali, abbiamo bisogno di stare bene con il corpo e con la mente.

Ci viene in aiuto l'alimentazione sana, i cibi cucinati con amore, i prodotti facilmente digeribili. Dopo un primo periodo in cui abbiamo cucinato dolci e cibi complessi ora sentiamo la necessità di consumare cibi più semplici.

Silvia ha pensato per noi questa focaccia di farina di farro integrale e biologica.

Il valore nutrizionale di questa farina è elevato. La farina di farro viene utilizzata soprattutto per la produzione di pasta e pane.

L'alimentazione a base di prodotti derivati dal farro è particolarmente indicata per chi non digerisce pane, pasta o altri prodotti costituiti da grano duro o tenero, ma non per i celiaci.

La farina di farro ha un elevato contenuto di fibre che, insieme alla sua notevole capacità di assorbire acqua, lo rende un alimento saziante e leggermente lassativo.

Ingredienti

- Farina di farro integrale biologica del Molino Merano ,

- Acqua,

- Lievito di birra o madre,

- Sale

- Olio d'Oliva,

- Rosmarino.

La preparazione è molto semplice, ma è molto importante il tempo di lievitazione.

Sciogliere lo lievito in acqua tiepida, aggiungere farina, sale e olio e impastare. Formare una palla e lasciare lievitare per un'ora.

Stendere su una teglia da forno e lasciare lievitare per 48 ore. Si ottiene un impasto leggero e molto digeribile grazie alla tipologia della farina e alla lunghissima lievitazione.

Prima di infornare spargere sulla superficie una presa di sale grosso, del rosmarino e abbondante olio extra vergine d'oliva. L'olio si può anche aggiungere a crudo dopo la cottura della focaccia per avere un prodotto da forno ancora più salutare.

Infornare per 20 minuti in forno statico a 200 °C.

Al termine della cottura la focaccia risulta friabile e croccante al tempo stesso. Se ce la dimentichiamo in dispensa ( ma penso sia molto difficile!) dopo 4 o 5 giorni è ancora ideale come "schiacciatina" gustosa.

Insomma è buona e gustosa per un po' di giorni.

Per servire ho utilizzato il piatto tondo della linea "Green" che ben si adatta alla consistenza rustica della focaccia fragrante e gustosa.

Diamo importanza alle piccole realtà produttive del territorio, acquistiamo consapevolmente dai commercianti che conosciamo personalmente.

 

5. Pane cassetta di grano Khorasan Kamut, noci e nocciole

Un pane cassetta che è molto di più di un pane, si avvicina di più a un pandolce o addirittura a una pietanza completa. L'utilizzo nell'impasto di noci e nocciole lo rende perfetto in abbinamento a miele e formaggi o salumi.

Silvia questa volta ha preparato il pane cassetta direttamente in una forma di gres realizzata da me. Le ceramiche in gres sono igieniche e possono andare tranquillamente in forno. Inoltre la superficie interna è smaltata con uno smalto bianco lucido e basta un po' d'olio e di farina affinché il pane non si attacchi alle pareti.

(dal sito Molino Merano)

Il grano Khorasan Kamut® è un marchio registrato. La parola deriva da un geroglifico che significa “grano”.

Il nome generico Khorasan deriva da una regione iraniana dove questo grano fu descritto per la prima volta nel 1921.

Ha proprietà superiori al comune frumento: ha un alto tenore proteico ed è molto versatile in cucina, in particolare è indicato per la preparazione di pilaf e minestre o in accompagnamento a insalate.

Il grano marchio Kamut® viene coltivato con metodo biologico nelle pianure del Montana (dove si trova l'azienda omonima che ne detiene i diritti) e in Canada (Alberta e Saskatchewan)

La farina di Khorasan Kamut è apprezzata per il suo sapore inconfondibilmente dolce e per il gusto di noce, essa è ricca di energia e di fibre. Può essere utilizzata per preparazioni sia dolci che salate in sostituzione della comune farina di grano duro o tenero.

Ingredienti (per due pani come quello dell'immagine)

- 1 Kg Farina di grano Khorasan Kamut biologica del Molino Merano ,

- 600 g di Acqua,

- 50 g di lievito di birra o madre,

- 20 g Sale

- mezzo bicchierino d' Olio d'Oliva,

- un pugno di noci

- un pugno di nocciole

Procedi come nelle altre preparazioni mescolando insieme acqua, lievito e olio. Aggiungi alla farina, noci e nocciole con il sale e impasta fino ad ottenere un bell'impasto liscio. Lascia lievitare per un'ora abbondante e poi disponilo nella forma unta di olio. Lascia lievitare nella forma per almeno due ore o anche qualcosa di più, almeno finché non vedi che l'impasto è diventato gonfio e ha aumentato il suo volume.

Con Silvia abbiamo pensato di abbinare altri prodotti del nostro territorio piemontese e in particolare:

Perfetto per una merenda in giardino, completo e molto nutriente. Si abbina molto bene anche a salumi o al lardo. Prova a fare un crostino con lardo e miele e ripassarlo appena nel forno.

Se non lo assaggi non sai quanto è buono! Quel sapore dolce del miele in contrasto con il piccante dei due formaggi, la consistenza del pane e delle nocciole che scricchiolano sotto i denti. Un'estasi per il palato, un vero piacere rotondo!

 

6 . Torta Caprese


Finalmente una torta! ... e che torta!

Oggi Silvia ci propone la Torta Caprese dalla consistenza morbida e dal gusto pieno del cioccolato amaro e delle mandorle.



La torta caprese è un prodotto di pasticcera che, da Capri, ha conquistato le tavole italiane e del mondo per la sua bontà, per la facilità di esecuzione e perché è il dessert perfetto per un fine pasto, per uno spuntino o per mille altre occasioni.


Come tante ricette della tradizione popolare l'origine di questa torta è legata a delle leggende.


La prima narra che il re di Napoli sposò una principessa austriaca la quale desiderava continuare ad assaporare la "Torta Sacher". Fu così che i cuochi del palazzo reale, cercando di riprodurre la torta tanto cara alla principessa, idearono la caprese.


C'è poi un'altra storia affascinante e alquanto bizzarra in quanto è legata addirittura al famoso Al Capone, il quale nel 1920 inviò due malavitosi a Capri per acquistare delle ghette. Per costoro, era d’obbligo una tappa in un rinomato luogo di dolcezze, e chiesero al pasticcere di preparare loro una torta. Lo chef, forse per la tensione di avere clienti così “particolari”, dimenticò di aggiungere la farina nell’impasto dando vita a una torta buonissima che conquistò anche gli americani che vollero la ricetta.


Queste due storie ci preannunciano un dolce davvero superlativo del quale Silvia ci propone la ricetta:




Ingredienti:


  • 125 g di burro

  • 125 g di cioccolato

  • 150 g di mandorle pelate Bari

  • 2 tuorli d'uovo

  • 2 albumi montati a neve

  • 100 g di zucchero

  • 1 cucchiaino di rum

  • zucchero a velo per guarnire


Mettere in un recipiente il burro a temperatura ambiente, lo zucchero e i tuorli, con le fruste montare per bene, unire le mandorle triturate, il cioccolato grattugiato e il cucchiaino di rum.

Montare gli albumi a neve e unirli alla fine mescolando delicatamente fino ad ottenere un impasto omogeneo. circa Disporre in una tortiera unta e infarinata e cuocere in forno caldo a 180° C per 45'. La cottura deve essere morbida dall'interno umido.

Lasciatela raffreddare, capovolgetela su un piatto da portata e cospargetela con lo zucchero a velo.


Questa torta è davvero fantastica perché ha un cuore morbido e saporito.


Per servirla ho utilizzato un piatto in gres della nuova linea "Erbe del prato" che puoi trovare nel mio shop.

Se non hai voglia o tempo di cucinare puoi trovare la torta già pronta per essere gustata nel negozio di Silvia "A Proposito di Pane" a Trana.




 

7 . Focaccia tradizionale



Le cose semplici spesso sorprendono per la loro disarmante eccellenza. A volte si ricercano ricette complesse e sofisticate, ma quando si ha bisogno di un cibo di conforto ci si rivolge sempre alle cose semplici, a quelle che sai che non ti deluderanno mai, a quelle che non ce n'è mai abbastanza.


La focaccia tradizionale, per me, è uno di questi cibi. La sua fragranza, l'olio della superficie, la croccantezza della crosticina, la morbidezza dell'impasto mi ricordano antiche merende felici.



Perché nei nostri ricordi le focacce della merenda sono meravigliosamente buone. Ecco, la focaccia di Silvia è buona proprio come una focaccia dei ricordi. Semplice nella sua essenza, ma una esplosione di gusto quando la si addenta. Vi ricordate nel film "Ratatouille" quando il terribile critico assaggia la caponatina e viene riportato indietro nel tempo, alla sua infanzia. Ecco: uguale!


Ma per non farci mancare nulla Silvia ha abbinato a questa focaccia tradizionale due formaggi genuini provenienti dalla Fromagerie Haut Val d'Ayas. Una toma latteria e un formaggio alle noci che voi non avete idea!




Il profumo delle erbe, del fieno incontaminato della vallata, il pensiero di quei musi bovini vellutati che accarezzano i prati in cerca delle erbe più fragranti, il latte grasso e profumato appena munto... Che ve lo dico a fare? A me è venuta voglia di andare a fare un giro in Val d'Aosta, a Brousson, sede della azienda agricola.


Non potendo, mi accontento di rifornirmi di formaggi profumati e gustosi da a Proposito di Pane, dove ne ha sempre una varietà a disposizione.


Si fa prima ad andare in panetteria per un bel trancio di focaccia appena sfornata, ma se vuoi provare a preparatela Silvia ci ha dato molto generosamente la sua ricetta segreta.


Ingredienti:

  • 500 g di farina 00

  • 300 g di acqua

  • 25 g lievito di birra

  • 10 g malto

  • 60/80 g di olio d'oliva nell'impasto

  • sale q.b. (circa 15 g)


Impastare tutti gli ingredienti con tutto l'amore che si ha per quello che si fa e per chi mangerà la focaccia.

Prima l'acqua, lo lievito e l'olio, e poi tutto il resto. Impastare per benino e formare una bella palla da lasciar lievitare per circa un'ora in un luogo caldo e umido e coperta con un canovaccio.

Stendere su in una teglia unta, bucherellare l'impasto, salare la superficie e irrorare d'olio extra vergine d'oliva (più è di qualità l'olio e più sarà buona la focaccia!), cospargere con un pizzico di rosmarino.

Dopo aver lasciato riposare per almeno mezz'ora infornare in forno caldo a 180 °C finché la superficie non sarà leggermente dorata. La doratura è dovuta anche al pizzico di malto che hai messo nell'impasto.












Per impiattare la focaccia mi sono fatta ispirare dalle erbe dei prati, e ho utilizzato questi nuovi piatti bianchi in gres che portano il segno impresso proprio delle erbe dei prati dietro casa mia. D'altronde sono una ceramista di campagna !




Questa focaccia è ottima abbinata con... qualsiasi cosa, anche da sola. Ma in queste immagini la trovi con i formaggi della Fromagerie Haut Val d'Ayas di Brousson.


La focaccia e i formaggi li trovi da A Proposito di pane


 

8. Strudel di mele

Per questa settimana Silvia ci ha preparato lo strudel di mele. Lo strudel è un dolce perfetto per tutte le stagioni, così, anche in questo giugno piovoso è una buona occasione per prepararlo e gustarlo in compagnia.



Questa ricetta è tipica delle zone montane ed è uno di quei dolci che si può preparare in molti modi diversi e ogni zona, paese, villaggio ha una sua ricetta speciale e segretissima. Ma Silvia ci rivelala sua, di ricetta, che, ve lo assicuro, è ottima e gustosissima.


Per preparare lo strudel abbiamo coinvolto anche la nostra amica Antonella che ci ha spiegato come fare una pasta sfoglia "Furba" e che soprattutto, funzioni sempre.

Ingredienti:

  • una dose di pasta sfoglia "furba" che trovi da @antonella (mentre ci sei seguila su Instagram)

per il ripieno

  • Burro (noi abbiamo messo quello della Fromagerie Val d'Ayas.

  • Dadini di Pan di Spagna

  • Zucchero di canna

  • Uvetta

  • Cannella

  • Mele a dadini

  • Uno spruzzo di Marsala o Rhum

  • una manciata di pangrattato




Mettere gli ingredienti per il ripieno in una padella e far sfumare fino a rosolare il tutto.

Stendere la sfoglia in un rettangolo piuttosto sottile sul piano di lavoro infarinato e bucherellare con una forchetta.

Disporre il composto per il ripieno al centro della sfoglia e richiudere a libro facendo dei taglietti in superficie in modo che il burro e lo zucchero distribuiti sopra penetrino all'interno dello strudel.


Detto così è molto semplice, a farlo forse un po' più complicato, ma non perdetevi d'animo, la forma non sarà poi così importante, il gusto sarà sicuramente spettacolare.


Ponete lo strudel in forno già caldo a 180° per circa 45 minuti o fino a quando la superficie sarà bella dorata. Vi accorgete che è cotto anche dal profumo meraviglioso che verrà fuori dal forno!


Non è difficile, ma come al solito, se non vuoi rischiare e sei nella nostra zona (Trana Giaveno Torino) passa in panetteria da Silvia QUI e lo trovi già pronto






Noi abbiamo pensato di tagliare lo strudel a metà e di consumarlo un po' per uno. Io ho disposto la mia parte sull'alzatina in gres che con il suo colore turchese fa risaltare il colore dorato della superficie. Ti piace questo colore? puoi trovare queste ceramiche nel mio shop QUI.



Lo sai che questo azzurro l'ho trovato mentre cercavo di (ehm...) copiare dei vasi egizi della tomba di Tutankhamon? ma questa è un'altra storia... che non ho ancora raccontato.





 

9. Dischetti di Amaranto e Farro integrale

Il pane ci salva sempre, anche in occasione di aperitivi e merende. Per questi piccoli pasti Silvia di "A Proposito di Pane" ha pensato per noi a dei Dischetti di Amaranto e Farro integrale prodotti con le farine del "Molino Merano di Bolzano".

Questi dischetti ben si adattano ad accompagnare il dolce e il salato, li puoi tagliare a metà e farcire con formaggi o salumi oppure con composte dolci o creme di cioccolato spalmabili.



Per realizzarli in casa si può utilizzare una ricetta per il pane, come quella della focaccia tradizionale o della focaccia di farro e poi porzionare l'impasto in dischetti della misura di circa 8/ 10 cm, se si vuole con un coppapasta.


Per questa occasione Silvia ci consiglia due ottimi abbinamenti, uno salato, per un aperitivo rustico e saporito, e una dolce, per una merenda fresca e appetitosa.


Aperitivo:

Servire i dischetti di farro accompagnati con il cacciatorino Classico di Chiaravalle (Salumificio Peveri Carlo) e la Pancetta Montanara "Gabba Salumi " di Candelo in provincia di Biella. La Pancetta Montanara viene messa a macerare in salamoia prima della stagionatura in modo che essa assorba profumi e sapori particolari. Prodotti italiani di eccellenze italiane!




L'aperitivo è servito nel "Set di piatti irregolari in gres" perfetto per contenere e presentare in modo rustico. Cosa manca? Un buon calice di prosecco!


Merenda:

Per una buona merenda si possono abbinare i dischetti di Amaranto a una passata di fragole realizzata con la frutta sempre freschissima dell'Ortobottega . Per realizzare la passata di fragole Silvia ha messo in un pentolino un po' di passata di fragole e un po' di zucchero e l'ha lasciata consumare a fuoco lento per una decina di minuti o fino a che ha raggiunto la consistenza desiderata. E' profumatissima e saporita, perfetta spalmata sui dischetti sia fredda sia tiepida.



La merenda la serviamo in piattini un po' romantici, in gres smaltato di bianco. Una merenda romantica con pizzi e impressioni tono su tono dei piatti che puoi trovare nel mio shop qui.




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