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Immagine del redattoreSonia Girotto

EPISODIO 2 Come innescare la scintilla creativa (La teoria)

Aggiornamento: 18 giu 2020


Nell'Episodio 1 abbiamo visto che la creatività e il pensiero creativo sono fisiologici per tutti i cervelli umani. I neuroscienziati hanno dimostrato che la corteccia prefrontale ci permette di immaginare quello che non c’è ancora davanti a noi slegandosi dal momento in cui stiamo vivendo e portandoci altrove nel tempo e nello spazio dove possiamo trovare nuove idee e realtà che ancora non esistono.

 

Come dare il via al processo creativo?

Per innescare la creatività c'è bisogno di una scintilla, per farlo dobbiamo prendere idee in un certo ambito e applicarle in un altro, meglio se in contesti completamente diversi fra di loro.

Possiamo assorbire nuove idee da ambienti diversi e da persone diverse e combinarle con ciò che già conosciamo per innescare nel nostro cervello quello che è il processo creativo.

Più gli input sono ricchi ed estesi più il cervello ha materiale con il quale giocare. Nuovi input si scontrano con quelli già presenti nella nostra memoria. Immagini, suoni, odori, conversazioni, idee sono tutti costantemente riconfigurati nel nostro cervello. Perché la creatività non riguarda una sola zona del cervello, piuttosto emerge dall’interazione di miliardi di neuroni e dalla quantità di impulsi elettrici che i nostri sensi mandano, e sono mescolati con ricordi, pensieri, emozioni vecchie e nuove.

Ogni esperienza che abbiamo è materia prima con la quale il cervello può creare.

Ma come?

Facciamo l’esempio di un palazzo. Esso è fondamentalmente una scatola, però può essere declinato in infinite variazioni sul tema, essere fatto a pezzi e ricombinato come un Lego per crearne nuove versioni, composto da stili diversi, utilizzando materiali e forme diverse.

E’ spesso nella combinazione di idee che apparentemente si escludono a vicenda che si trova una terza entità, combinando alcuni aspetti di entrambe si ottiene qualcosa che non sembra una composizione, in realtà è la sinergia delle due.

 

E’ questo che facciamo con la creatività.

Creatività non significa inventare qualcosa dal nulla, ma piuttosto si tratta di rimodellare qualcosa che già esiste.

Il cervello seleziona pensieri in una accozzaglia di stimoli, li de-costruisce, li ricombina tenendo solo quelli che sono più interessanti e li mette insieme come in un puzzle. Quando abbiamo capito come funziona e proviamo a guardarci attorno vedremo che il mescolare, tagliare, saldare, fondere, selezionare e poi rimescolare insieme pezzi diversi è ovunque.

Per esempio nella musica, il jazz è creato da un mucchio di altri stili musicali, presi, ricombinati e messi insieme a formare una terza entità, il jazz appunto.

Capire che i nostri cervelli re-mixano incessantemente gli input esterni ribalta uno dei più comuni miti della creatività: essere originali non vuol dire creare qualcosa dal nulla.

Il concetto di originalità, da questo punto di vista, non ha alcun valore. E’ nel gioco con le convenzioni che emerge l’originalità, non nel rifiuto di esse.

 

Quindi non si tratta di aspettare che arrivi il colpo di genio o che la musa ci suggerisca un'idea all'orecchio mentre siamo seduti comodamente in poltrona.

La creatività vuol dire immergersi nel mondo, usare ciò che ci circonda per generare nuovi progetti, nuovi concetti, nuove prospettive.

Gran parte della creatività vuol dire creare lo straordinario dall’ordinario.

Come possiamo sviluppare la nostra creatività a partire dalle nostre esperienze, così lo possiamo fare incanalando i nostri sentimenti e le nostre emozioni.

Possiamo provare a migliorare le nostre vite incanalando la nostra emotività in un processo creativo, utilizzandone il potere curativo per sbloccare delle situazioni negative.

Una cosa è sicura. Praticamente ogni persona coinvolta in un processo creativo affermerà di sentirsi completa quando sono al meglio della loro creatività.

Credo che sia un po' per tutti così, al di là di ciò che si fa nella vita, la parte creativa del nostro essere è essenziale per la nostra felicità, per la nostra completezza.

C'è da chiedersi quante persone lo sappiano.

Senza cercare di fare analisi tecniche, forse quella sensazione di vuoto che c'è dentro di noi o quella depressione che a volte si attraversa, ha qualcosa a che vedere con una mancanza della scintilla creativa, o per lo meno la realizzazione del processo creativo. La si avverte inconsapevolmente come una mancanza.

 

Nella prossima puntata esploreremo i tre modi per aiutare a innescare il processo creativo.

Questo post non è un trattato scientifico, è piuttosto la collezione di informazioni che ho raccolto nella mia ricerca e ispirato dal documentario "Il pensiero creativo" del dr David Eagleman



 

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